La scelta tra televisore piatto o curvo va fatta tenendo conto delle differenze tecnico tra le due, senza perdere di vista le proprie reali necessità. Quella delle TV a schermo curvo è una declinazione che affascina per alcuni aspetti, ma riserva più di una sorpresa sotto altri aspetti. A fronte di un’aspetto indubbiamente affascinante ed esotico, questa tipologia di schermo presenta pro e contro che vale la pena analizzare. Una comparazione tra i due tipi di televisore va fatta quindi a livello tecnico e pratico, in maniera piuttosto approfondita. Vediamo quali sono i principali aspetti da valutare in tal senso.
Televisore piatto o curvo: le differenze
Le differenze principali tra televisore piatto o curvo non risiedono nel funzionamento, che sostanzialmente è identico, ma nel fattore forma e soprattutto nell’esperienza di visione che offrono allo spettatore.
Entrambe le tecnologie prevedono l’uso di pannelli LED, OLED, QLED e talvolta LCD. Il modo in cui vengono riprodotte le immagini sullo schermo quindi è il medesimo, e anche la qualità delle immagini può dirsi equivalente, a parità di pannello e risoluzione. Ovviamente, un pannello curvo verrà costruito in maniera differente rispetto a un corrispettivo tradizionale, ma il modo in cui vengono riprodotte le immagini è lo stesso.
Ciò che cambia è la percezione delle immagini da parte dello spettatore, in determinate condizioni. Una TV a schermo curvo sostanzialmente ci offre la percezione di trovarci immersi in uno spazio visivo più ampio. A parità di ingombro nella stanza, lo schermo curvo sviluppa una superficie del pannello leggermente più ampia rispetto a un tradizionale schermo piatto.
Tale differenza è di circa 0,8 pollici a favore di uno schermo curvo, per un display che ne misura 55. Oltre alle dimensioni, cambia il modo di percepire gli spazi. Con uno schermo curvo abbiamo la sensazione di essere circondati dalla scena, quasi immersi in essa.
Ovviamente questa sensazione è piuttosto limitata, e si verifica solo in determinate condizioni. Per godere dei vantaggi di uno schermo curvo infatti, dobbiamo sedere davanti alla TV in posizione quanto più centrale possibile. La distanza non deve superare i 2,5 metri, in presenza di un monitor da 55 pollici. Se ci sediamo più lontano, la percezione di ampiezza e immersività svanisce.
Allo stesso modo, guardate un monitor curvo da una posizione non centrale fa perdere nettamente la qualità percepita. Dobbiamo quindi rimanere entro un angolo di 20 gradi, partendo dal punto centrale dello schermo. La visione da una posizione laterale su questi dispositivi fa perdere molta qualità, ed è sconsigliata. Un monitor piatto di buona qualità invece garantisce la stessa percezione di colori, luci, contrasti e definizione anche da angolazioni molto ampie.
Il prezzo infine, è mediamente superiore nel caso di TV curve, a parità di tecnologia di retroilluminazione e dimensioni. Il motivo risiede principalmente nella loro bassa diffusione sul mercato. Volendo trarre delle conclusioni, possiamo dire che una buona TV a schermo curvo verrà apprezzata in condizioni ottimali come quelle che abbiamo appena descritto. In questo modo si hanno dei reali vantaggi quanto a esperienza visiva. Il suo utilizzo però è limitato a tali condizioni, rendendo il prodotto meno versatile. Rispetto a un televisore tradizionale.